Da Teramo 3.0 le idee di una enoteca regionale all'Ipogeo e un festival delle virtù (e dei vizi)

TERAMO – Una enoteca regionale d’Abruzzo all’Ipogeo di piazza Garibaldi, ma anche un festival delle virtù (e dei vizi) teramani. Sono le proposte fattibili per il rilancio e l’affermazione del turismo teramano attorno al fulcro della Villa Comunale. Luogo poliedrico, l’ha definito l’ideatrice del progetto, la candidata a consigliere della lista civica Teramo 3.0, Maria Cristina Marroni. In maniera concreta, attraverso il consigliere regionale di Sinistra Italiana, Leandro Bracco, domani la proposta di legge regionale per l’istituzione di una enoteca, capofila per altre iniziative del genere, che possa disciplinare il settore: «Dobbiamo essere feiri di aver il grande riconoscimento della docg Colline Teramane, fino a qualche anno fa l’unica in Abruzzo. Questa idea nasce da una notte insonne per pensre a come sistemnate l’ipogeo fino ad oggi senza una destinazione d’uso confacente alle caratteristiche, luogo umido e sotterraneo ideale per una enoteca regionale, come accade per il Piemonte e la Toscana, Teramo potrebbe essere un punto centrale tra mare e montagna di richiamo dei turisti, luogo poliedrico non necessariamente legato soltanto alla produzione enograstronomica, con una villa comunale riportata al lustro anrico, luogo aperto durante la primavera estate con degustazioni, presentazioni di libri, serate culturali: un lugo dove fare cultura.
«In una regione composta da 305 comuni non è possibile avere una sola enoteca regionale – ha detto il consigliere regionale Bracco -. E’ condivisibile che a Termo ne nasca una, che copra gli interessi del settore del Teramano e anche dell’Aquilano. Sono fiducioso nell’accoglimento di questa proposta, anche se in questa consilatura regionale non ha valutato nel merito le proposte quanto il proponente delle stesse. Visto che sono uno dei 12 consiglieri di minoranza, io spero che gli stessi consiglieri regionali teramani come Pepe, Mariani e gli stessi Chiodi e Di Dalmazio possano sposare questa proposta».
E’ nata così per caso anche l’idea di un festival delle virtù – intese come piatto tipico della tradizione teramana – (e dei vizi): «E’ nata durante una chiacchierata alla Cantina di Porta Romana con i saggisti e filosofi Fabio Ercolani e Diego Fusaro – ha aggiunto la Marroni -. Si tratta di una iniziativa culturale da allestire nei giorni immediatamente precedenti il primo maggio, a partire dalla tradizione del piatto principe della cucina teramana e che sia diventi festa della letteratura e soprattutto della filosofia. Loro due si sono resi disponibili ad organizzarlo con la collaborazione di chi verrà eletto nell’amministrazione della prossima consiliatura».